domenica 2 febbraio 2014

Il cercatore d'oro - Phil Collins


Il compito che ho deciso di prendere in consegna, in questa pagina, e' quello di cercare di parlare, il piu' possibile di musica, e accantonare cio' che con la musica avesse poco a che fare. Sono importanti i dati personali e gli avvenimenti, ma, di fatto, quello che interessa me, e tutti noi, del mondo della musica e' la musica stessa. Le critiche ad personam non m' interessano perche' in primis non hanno alcun riscontro nella realta' e appunto perche' non devono mai influire sul giudizio puramente musicale. Phil Collins puo' risultare un personaggio controverso ( Addirittura nominato '' l' uomo piu' odiato nel Rock '' dal '' Daily Telegraph '' ) a causa delle sue idee politiche o dal fatto, inspiegabile per quanto mi riguarda, per l' astio riservatogli da buona parte della stampa britannica e da molti suoi '' colleghi ''.
L' uomo che ha compiuto 63 anni il 30 Gennaio pero' deve essere valutato come artista, poiche' se e' contestabile la sua persona, a patto che la conosciate pura e non filtrata, lo stesso non si puo' dire del suo apporto, frutto di una carriera lunga oltre 40 anni passando per gli inizi come batterista '' senza credito '', attraverso i Genesis, fino ad arrivare ad una clamorosa carriera solista nella quale Phil Collins ha duettato con le piu' alte eminenze della musica mondiale ( '' il prezzemolino '' Eric Clapton, Robert Plant, Quincy Jones, ecc. ). Collins nasce a Londra nel '51 ed e' sin da subito affascinato dalla batteria, ma la sua prima passione riguarda la recitazione con la quale ottiene anche discreti risultati. Il futuro lo orienta ben presto sulla '' retta '' via della musica e con i suoi primi lavori con i Flaming Youth guadagna rispetto ed approvazione nell' ambiente musicale tanto da essere contattato dall' ormai ex - Beatles, George Harrison, a partecipare nel suo disco del '70, '' All Things Must Pass '' nel brano '' Art Of Dying ''. L' exploit avviene pero' poco tempo dopo. Collins partecipa ad un' audizione per diventare membro dei '' neo - nati '' Genesis e, a mani basse, vince il posto. Quello che non manca al ragazzo, oltre all' ironia, e' il carattere dato che i dissidi tra lui e' Gabriel sono storicamente, aggiungo tristemente, noti. I due negano di essere ancora adesso in conflitto, ma, in effetti, il fatto che la storica riappacificazione non sia ancora avvenuta fa pensare. Comunque Collins si sbraccia nel mare della musica grazie alle sue pedalate e rullate magiche e anche grazie alla voce, che appare sempre di piu' in concomitanza con la produzione di nuovo materiale. Nel ' 76 Gabriel si allontana dai Genesis ed e' in quel momento che Collins non e' piu' un semplice comprimario, ma puo' esprimere in tutta liberta' la sua vena artistica. Voci disfattiste affermano che con Collins al comando '' il galeone '' delle genesi sia affondato, abbracciando un genere musicale piu' vicino al pop elettronico e piu' lontano alla musica sperimentale. Questo tipo di critiche vengono rivolte a chiunque cambi genere, ma com' e' normale, i gruppi devono evolvere perche' si sa che la stasi non porta mai ad un evoluzione, in piu' i '' bei tempi '' della sperimentazione e del progressismo erano piu' che passati. Il cantautore inglese si e' trovato nella posizione di chi e' costretto a virare e si sa che i cambiamenti radicali spaventano. Nonostante cio', e' proprio quest' eccellente cambio di programma che permette ai Genesis di arrivare al grande pubblico, pur rimanendo coerenti alla loro '' evangelica '' missione musicale. I camaleontici Genesis e il loro capitano abdicano gloriosamente nel ' 96 ( Ritorneranno in pompa magna, chiedete a chi c' era al Circo Massimo nel 2007 davanti a 500.000 persone), ma ormai, complice l' abbandono di Hackett, quello che restava dei Genesis era ormai un altare dal quale Phil Collins ogni tanto cerimoniava, poiche' la sua carriera solista, begli anni '80, era decollata. Con canzoni come '' In The Air Tonight '' e ( Canzone premio oscar nel 2000 come colonna sonora del disneyano '' Tarzan '') '' You' ll Be In My Heart '', Collins si prende un seggiolino per la storia ed entra a far parte in un club speciale, ovvero quello degli artisti capaci di vendere '' almeno '' 100 milioni di copie dei loro dischi sia da singoli che facenti parte di un complesso. Non e' attraverso i numeri che scopriamo la grandezza di questo artista, ma di sicuro aiutano. Adesso Collins e' un pensionato a tutti gli effetti e si gode, per cosi' dire, la meritata vecchiaia. Infatti non puo' piu' suonare, almeno a quanto dichiarato, a causa di una complicazione tattile ma, si dice, stia ritornando in veste di autore per la pluri - premiata Adele. Non so se sia vero, fatto sta che spero, piu' che altro, di poterlo vedere un' ultima volta con i Genesis. Sarebbe importante per tutti. Collins e', in definitiva, un artista che ha saputo rinnovarsi e che ha ottenuto molte '' vittorie '' nella musica. Sicuramente non corrisponde all' immagine dell' eroe che erge dal nulla, ha avuto, probabilmente, la strada spianata ma d' altronde la musica non e' fatta solo di eroi. Se fossimo tutti eroi, non esisterebbe il concetto stesso di essere eroi e la parola perderebbe di significato. Quindi io mi ritrovo a parlare dei grandi, eroi o meno, e in quanto grandi, io ho il dovere morale di ricordarli. Phil Collins e' uno di questi. Per quello che ha dato a quest' arte multicolore, egli e' un Grande.

MLV


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