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lunedì 28 luglio 2014

Il cercatore d'oro - Velvet Underground - The Velvet Underground And Nico

Che poi passare per paraculo, ruffiano, intellettuale malleabile è inevitabile. E’ più che ovvio che se ti piacciono i Velvet Underground e li elogi, o ne riconosci lo status di iniziatori o meglio sublimatori dell’intera musica rock sei costretto a subirti storte di naso, qualche onomatopea di dissenso o, peggio, il completo disinteresse generale. Come dare torto ad eventuali detrattori? Non sono né il primo né sarò l’ultimo né sono il più pronto a tuffarmi in una recensione simile ma ritengo oggettivamente, per quanto questo termine possa avere un qualche valore al giorno d’oggi, che il disco che vado a recensire oggi, dopo mesi d’inattività dovuti ad impegni scolastici ( La mia età è un altro criterio che renderà questo mio lavoro alquanto discutibile ) e lavorativi ( Includo anche giornate intere passate ad ascoltare dischi storici e non ), sia il disco, se non il più bello, il più importante ed influente di sempre.

venerdì 7 marzo 2014

Il cercatore d'oro - David Gilmour

L' uomo gatto. Gia', esattamente lui. Aspetta ma di cosa sto parlando? Niente, vorrei chiedere a qualcuno di voi se ha letto '' Rosso Floyd '' di Michele Mari. Se si, sapete di cosa sto parlando, se no ve lo dico subito. Il 6 Marzo del 1946 a Cambridge nasce da una famiglia di insegnanti, David Gilmour.
 
David frequenta assieme a Syd Barrett l' universita', ed e' proprio lui ad insegnare allo '' scarecrow '' ad '' impugnare '' la chitarra.
Il legame tra i due sembra segnato dal fato e sara' infatti Gilmour a sostituire Barrett alla fine del 1967 nei Pink Floyd.

mercoledì 26 febbraio 2014

Il cercatore d'oro - Sanremo 2014

Per una volta vorrei accantonare un' attimo la mia '' donchisciotteca '' ricerca musicologica e soffermarmi a riflettere, in modo ampio e libero, su quello che e' ( O dovrebbe, decidete voi ) essere la manifestazione canora piu' importante in Italia: Sanremo. Piu' in particolare, vorrei cercare di sfatare qualche mito. Gia' perche' ormai e' fortemente radicato in noi il giudizio critico. Il nostro criticismo ( Ce ne voglia Kant ) pero' non e' una corrente di pensiero con dei fondamenti, con dei principi, ma e' semplicemente una delle tante degenerazioni a cui siamo arrivati grazie alla grande disponibilita' di mezzi di comunicazione e, quindi, di informazioni. Ormai, la tendenza ad avere '' tutto '' sotto mano ci ha portato a pensare di essere esperti in tutto. In definitiva, l' Italia e' diventata un paese di tuttologi. Branchi di esperti che snocciolano grandini di dati occupano i salotti televisivi, le rubriche pullulano ( E' molto auto - critico ), sotto ogni commento di Facebook, Twitter, Tumblr, ecc. chiunque si sente in dovere di dire la propria opinione e di poter dare un giudizio critico, vantando '' una certa esperienza '' e in quanto '' fantomatico '' esperto. Poi, in realta', il degenero avviene proprio in queste situazioni perche' ormai, e' risultero' molto controcorrente a dirlo, non si tratta piu' di avere un diritto all' opinione, ma l' esporre la propria opinione diventa un dovere, il che non e' sbagliato in termini puramente democratici, ma lo e' nel momento in cui questo diventa un pretesto per '' giocare '' a chi lancia il sasso piu' grosso, ovviamente, comportamento spudoratamente esibizionista. Il problema di fondo e' pero' che questo criticismo non e' costruttivo, anzi non ha basi solide, perche' frutto di un disfattismo ( Non so perche' cosi' di moda ) che attanaglia ogni campo della conoscenza, e poiche' non crea, di fatto, delle vere basi su cui dialogare. In sintesi, questo disfattismo, questo criticismo senza ne' arte ne' parte, e' un saldo appiglio per chi in verita' non ha nulla da dire. Detto cio', mi collego a Sanremo che ha senz' altro subito gravi perdite dal punto di vista qualitativo ( Non mi soffermo sulla conduzione dato che non mi ritengo in possesso dei mezzi per farlo ), ma che rimane comunque un Festival di tutto rispetto. Sicuramente e' sensato dire che molte canzoni erano insipide ma non si puo' dire esattamente lo stesso delle edizioni precedenti? Azzardo, di tutte le edizioni? Sarebbe troppo stupido affermare che tutto cio' che c' e' stato in passato sia oro, e tutto cio' che adesso sia letame. La verita' e' che questo disfattismo, questo morbo della mente, e', in tutto e per tutto, un senso di pregiudizio bello forte. E' piu' facile dire che tutto fa schifo, ma e' molto difficile definire cio' che e' bello. Io mi chiedo, quanti realmente di quelli che hanno sentito le canzoni, lo hanno fatto in modo disinteressato e senza preconcetti o pregiudizi. Io, per esempio, non sono mai stato ammiratore dei Matia Bazar, ma nonostante cio' ho apprezzato infinitamente la prova di Antonella Ruggiero. Questo, piccolo di una serie infinita di esempi. Inoltre, come sorelle gemelle, il disfattismo viene accompagnato da un' altra abitudine malsana, anzi malata, della nostra epoca, ossia quella del complottismo. Personalmente sono disgustato dal notare che dietro a qualsiasi avvenimento, qualsiasi evento, la gente sia pronta a gridare al complotto solo perche' il proprio beniamino non ne ha beneficiato. Lo trovo assurdo. Sono disposto a credere che le trasmissioni possano essere condizionate, ma non sono altrettanto propenso all' accettare che tutto cio' che esista sia falso o truccato. Anzi, fosse cosi', i beniamini di tutti ne avrebbero giovato. Percio' non capisco un certo tipo di criticismo come quello che e' stato riservato alla vincitrice Arisa. E' comprensibile disquisire sui meriti e sui demeriti della cantante lucana, ma non la si puo' accusare di essere spinta solo perche' non ha vinto il nostro pupillo o perche' quella persona semplicemente non ci piace. Non si puo' ridurre tutto ad una farsa, perche' se tutto fosse truccato, se tutto fosse una farsa, i primi ad essere degli stupidi siamo noi che vi assistiamo. Le polemiche sul plagio, per concludere con Arisa, fondate o no sono indice del fatto che la ricerca sonora dei suoi autori e' di livello basico, ma questo ora m' importa poco. Un ultimo spazio vorrei lasciarlo ai giovani, come sempre '' veri protagonisti '' dell' Ariston. Ragazzi come Zibba o come The Niro hanno letteralmente fatto sfigurare i '' big '' e, se non accettano compromessi ( E la vedo proprio dura ), possono fare una carriera dignitosa, se non grande. Sanremo e' per loro una grande opportunita', infatti non credo che un ridicolizzare, catalogare, giudicare la musica come avviene nei talent sia utile. Io non dico di amarlo, ma dico di rispettarlo, invito chiunque a rispettarlo, perche' la verita' e' che questo e' un esempio che possiamo sfoggiare nel mondo, con il quale ci possiamo difendere dalle ondate d' insensatezza dei cantanti di consumo anglofoni, perche' la dimensione della musica non e' quella dei tweet, dei televoti o dei giudici, ma e' quella del palco e della gente, che spesso sbaglia ma che alla lunga non puo' ignorare la vera bonta' di un prodotto. 

MLV

#Sanremo2014 #TheNiro #Zibba #Arisa #AntonellaRuggiero#ImmanuelKant

lunedì 24 febbraio 2014

Il cercatore d'oro - Radiohead ma non solo

Per dovizia di particolari, sono obbligato a informare i lettori che questo articolo avrebbe dovuto essere una sorta di encomio nei confronti dei Radiohead, ma date le circostanze, ( Festival di Sanremo e il conseguente debutto sul palco dell' Ariston di The Niro ) ho dovuto utilizzare il gruppo di Oxford come appiglio per poter aprire molte altre icone di piu' largo interesse, o perlomeno piu' relative all' attualita'. Non c' e' gruppo piu' ostico dei Radiohead per un critico. Sarebbe semplice pensare il contrario, dato che mai gruppo fu piu' acclamato dalla critica e che quindi mi sarebbe bastato aggiungere altra senape ad un hot - dog gia' bello che straripante. 

martedì 18 febbraio 2014

Il cercatore d'oro - Jimi Hendrix

In fin dei conti penso di meritarmelo. Avevo detto che avrei affrontato l' argomento, e il cercatore d' oro, si sa, mantiene sempre la propria parola. Non che sia un dispiacere, ma vi sfido a trovare qualcuno che veramente possa parlare competentemente di quello che e', per convenzione, il piu' grande chitarrista di tutti i tempi, o almeno, questo per certo, il piu' famoso.
Il fenomeno Jimi Hendrix, in effetti, e' stato tanto sconvolgente quanto rapido ed e' forse anche perche' Dioniso ha messo troppa carne al fuoco in quegli anni che il suo nome dice poco e ad esso non viene mai dato il giusto peso. Pensandoci che cosa ha fatto questo ragazzo di Seattle? Tre album in studio, qualche concerto e 6/7 annetti scarsi di attivita'. Ma allora perche' ricordarlo uno cosi'?

venerdì 14 febbraio 2014

Il cercatore d'oro - Marco Carta

Sapete, io vorrei parlare di Jimi Hendrix! E' cosi' facile! Farei una breve cronistoria, due commentini personali e mi sarei guadagnato onestamente la pagnotta. Oppure potrei mettermi a discutere se sia meglio '' Electric Ladyland '' o '' Are You Experienced? ''. Ma la verita' e' che sono nato cercatore d' oro, ed essendo tale io devo scavare col mio piccone. Devo scavare anche nelle alquanto infruttuose miniere italiche. Il bello pero' e' che generalizzare non e' un dogma, ed e' nel particolare che s' incontrano le gemme. Io potrei continuare a decantare i fasti antichi e sotterrare i cantanti moderni ma la verita' e' che sarebbe troppo facile. Se io parlassi solo di Hendrix o di Lennon, in positivo s' intende, non avrei critiche, non ci sarebbe confronto, non ci sarebbe Democrazia ( Giunge a fagiolo, questa parola tanto dimenticata in questi giorni di pura crisi politica ). Non posso evitare gli artisti moderni e con folto seguito solo per la paura di creare pesanti dibattiti. Sarebbe da codardi, anche perche' le critiche, quando educate, sensate e costruttive, sono mangime per il nostro pensiero. Inoltre nessuno ha la verita' in mano, come c' insegno' Pirandello e cosi' e' se vi pare. 
Di certo e' che Marco Carta e' una pepita. Buona fortuna.  Il Cercatore D' OroEd e' per questo che io devo parlare di Marco Carta, cantante gettato in fretta e furia in quell' enorme calderone di '' artisti dei talent '' ma che ben poco ha da spartire con questi ultimi. Il cantante sardo e', di fatto, stato il capro espiatorio del degrado della scena moderna. Spesso ho sentito rivolgergli critiche riguardo a orientamento sessuale o cose che poco avessero a che fare con la musica. Sinceramente non ho alcuna intenzione di discutere della persona, come sempre, soprattutto perche' questo e' gia' stato fatto ampiamente, e non necessariamente sempre in maniera utile. Resta piu' che altro da chiarire, che giudicare un' artista dalle sue preferenze sessuali sia sinonimo d' ignoranza acuta. Per chi veramente pensa una cosa cosi' stupida, lo invito a continuare a crederci, e inviarmi tutti i cd dei vari Queen, Elton John, George Michael, Judas Priest, ecc. Li aspetto con impazienza! Inoltre, ho notato accanimenti nei suoi confronti per il fatto di essere stato spinto o di essere interprete di canzoni di basso livello. Considerazioni, peraltro, che provengono, per lo piu', da sostenitori di artisti i quali non hanno fatto che giovare di spinte discografiche di portata ben piu' ingente. Inoltre, ritengo troppo comodo scaricare le colpe su un ragazzo che, in tutta certezza, non ha avuto spinte ma che ha, ad esser sinceri, aperto la pista a quelli che la critica imbottita di soldi, definisce '' veri artisti ''. Sara' per il mio amore verso gli emarginati o per altro, ma a me Marco piace. Spesso vengo accusato di Conservatorismo musicale o affini, ma la verita' e' che era da tempo che non sentivo un timbro del genere, '' Stewardesco '' se ce n' e' uno. Non posso dire che i suoi dischi siano pietre miliari e non posso neanche battezzarlo come '' Fenomeno ''. Tutto cio' e' detto in termini strettamente positivi. Non potrei usare un aggettivo che ho usato solo per i piu' grandi. Semplicemente sono un ammiratore di cio' che e'. Un artista che ho avuto l' opportunita' di apprezzare in varie occasioni e che mi e' apparso colmo di genuina ingenuita' e bonta', ma che ha avuto il grande pregio, per quanto mi riguarda, di rendere sensate canzoni che di senso o che di bellezza ne avevano ben poco. Non e' un cantante per intellettuali o un cantante per progressisti, ma la verita' e che io non potro' mai dire che e' lui il marcio di questa musica. Per farvi meglio comprendere, a me non piace Eros Ramazzotti ma rispetto il suo essere un artista umile e serio e non l' ho mai visto come un cancro da estirpare. Lo stesso discorso vale per questo talentuoso ragazzo di Cagliari, che ha come colpa quella di aver partecipato ad '' Amici '' e di avere un viso un po' troppo fotogenico, o telegenico che sia. Mi vien da dire allora, scagli la pietra chi e' senza questo peccato. Mi lapiderebbero. Musicalmente parlando, una voce unica. Non per questo necessariamente apprezzabile, ma unica. Gli viene spesso imputato di '' fare '' canzoncine, quando e' risaputo che non e' lui a scriverle. Eppure, riprendendo quel concetto anteriormente esposto riguardo al guardare nel particolare, anche tra i suoi cd ci sono canzoni degne di nota come '' Ritorna Mia '' o '' Necessita' Lunatica '', non propriamente diamanti pazzi o lacrime in paradiso, ma sostanziose ed orecchiabili Canzoni, sostantivo ormai eccessivo per gran parte della produzione musicale dello stivale. In piu', vorrei far presente che il suddetto si astiene dal comporre per piena coscienza dei propri limiti, e che si distacca nettamente dalla boria di alcuni suoi colleghi molto poco dotati che giocano a fare i '' cantautori ''. Probabilmente non lo annoverero' mai tra i miei cantanti preferiti, o non lo ascoltero' prima di addormentarmi ma una cosa e' certa, spendero' sempre una parola buona sul suo conto e sui suoi fedelissimi sostenitori. Quando si parlera' di musica italiana, di musica positiva, non avro' paura di nominarlo. La sua battaglia continua con la speranza di fare una lunga carriera, con il vantaggio di avere ancora enormi margini di miglioramento dalla sua. Attendo con il sorriso sulle labbra il suo prossimo lavoro, sperando che continui quel processo di graduale crescita che ha ormai intrapreso da circa 7 anni. Lui aspetta e chi sa aspettare, chi coltiva con cura, poi raccoglie. Cosa serve accelerare i tempi? Essere comete brillanti ma fuggitive? Magari, facendo come lui si raccoglie tardi, ma almeno si raccoglie bene.
Di certo e' che Marco Carta e' una pepita.
Buona fortuna.

Il Cercatore D' Oro

MLV

venerdì 7 febbraio 2014

Il cercatore d'oro - John Lennon

Parlare di John Lennon in un articolo, e' esattamente come ricapitolare la Bibbia in un Amen. Quella dei Beatles e', di fatto, una leggenda contemporanea. Gli atti dei quattro '' scarafaggi del Beat '' sono stati oggetto di analisi, contro - analisi, ri - analisi, frammentazioni, ricomposizioni, e nonostante le grandi informazioni raccolte, a distanza di solo, si fa per dire, una cinquantina d' anni, l' alone del mito che aleggia sulle teste dei quattro ragazzi di Liverpool e' realta' storica e concreta. L' ascesa dei Fab Four e' una vera e propria impresa, ma piuttosto anacronistica. Ovviamente parlando dal punto di vista dei giovani, sembra che i Beatles non abbiano epoca.

domenica 2 febbraio 2014

Il cercatore d'oro - Phil Collins


Il compito che ho deciso di prendere in consegna, in questa pagina, e' quello di cercare di parlare, il piu' possibile di musica, e accantonare cio' che con la musica avesse poco a che fare. Sono importanti i dati personali e gli avvenimenti, ma, di fatto, quello che interessa me, e tutti noi, del mondo della musica e' la musica stessa. Le critiche ad personam non m' interessano perche' in primis non hanno alcun riscontro nella realta' e appunto perche' non devono mai influire sul giudizio puramente musicale. Phil Collins puo' risultare un personaggio controverso ( Addirittura nominato '' l' uomo piu' odiato nel Rock '' dal '' Daily Telegraph '' ) a causa delle sue idee politiche o dal fatto, inspiegabile per quanto mi riguarda, per l' astio riservatogli da buona parte della stampa britannica e da molti suoi '' colleghi ''.

venerdì 24 gennaio 2014

Christopher David Allen - parte seconda

Christopher David Allen  - PARTE seconda

Stabilitosi in Inghilterra, Allen fa la conoscenza di un quindicenne, Robert Wyatt, grande amante di musica Jazz ( Potenzialmente militante della multiforme controcultura che si opponeva all' onda del '' Boom economico '' e del Rock ' N ' Roll). I due instaurano un sincero rapporto di amicizia e nel contempo interloquiscono di musica e di arte, ispirandosi vicendevolmente. Allo sbocciare degli anni ' 60, come chiusi in un' enorme bolla protettiva che li ha staccati completamente dalla moda Beatlesiana e ha permesso loro di essere antesignani della psichedelia progressive, e vera e propria avanguardia musicale per I canoni dell’ epoca, cosa che mi lascia completamente di stucco, i due, assieme a Hugh Hooper, fondano il '' Daevid Allen Trio ''. Successivamente vi e' la nascita dei Soft Machine dei quali Allen curera’ la parte chitarristica.

Cristopher David Allen - prima parte

PARTE 1:
La musica e la letteratura sono le due arti che preferisco. Amo molto pittura, cinema, poesia, ma Musica e Letteratura sono i due filoni ai quali mi interesso e che ritengo perfettamente complementari. In fondo le arti sono '' semplicemente '' diversi modi di esprimere la realta' o il nostro punto di vista sulla stessa realta'. 
Comunque e' toccante quando due arti vengono a contatto o s' influenzano cosi' apertamente ed e’ proprio dal varco spazio – temporale generato da questo incontro che appare Daevid Allen. Dai tratti biografici finora raccolti, si dice che Christopher David Allen nasce a Melbourne, in Australia, e che sin da giovanissimo viene a contatto con la letteratura 'della '' beat generation '' ed, in particolare, con la prosa di Willam S. Burroughs. 
Fin qui e' un racconto abbastanza normale. Il problema e' che io ho una sorta di chiodo fisso in testa.

giovedì 23 gennaio 2014

Il cercatore d'oro - Jim James


Non potete minimamente immaginare quale gioia sia per me iniziarvi, spero di no, alla conoscenza di uno dei piu' innovativi cantautori della scena mondiale odierna( Questo e' per quelli che non pensano che ci sia possibilita' di rinnovare o inventare nella musica, anche perche' la nostra tendenza al rievocare i vecchi fasti del passato e a denigrare il moderno e' una costante storica ). Parlo di Jim James che non e' per niente annoverabile come una scoperta,

mercoledì 15 gennaio 2014

Il cercatore d'oro - Victor Oladipo

Doveroso era, per un cultore dell' Hard Rock dei '70, porgere i miei ossequi all' immenso Giacomo Pagina( Jimmy Page ) storico turnista e chitarra solista dei dirigibili piu' famosi della storia, i Led Zeppelin. Il signore in questione ha appena raggiunto la veneranda eta' di 70 anni e percio' ripeto, sarebbe doveroso, eppure...Eppure all' alba, questa mattina, mi sono svegliato con abiti a quadri, cappellino, lente d' ingrandimento e piccone. Ho trovato una pepita in una caverna lontana, molto lontana. Precisamente nella lontana Nigeria. Avevo paura scappasse, che me la prendessero, che qualcuno se ne accorgesse prima di me( Non e' detto che non sia gia' successo ).
Percio' rimando il doveroso quanto complesso pezzo sull' eminenza chitarristica Zeppeliniana ad altra data. Procedo con la presentazione di Victor Oladipo. MOMENTO. Vorrei che prima di leggere sotto andaste a digitare su google questo nome.

domenica 12 gennaio 2014

il cercatore d'oro - David Bowie e Elvis Presley - Parte 2

Il cercatore d'oro: David Bowie e Elvis Presley - Parte 1


#recensionimusicali #ilcercatoredoro
PARTE 1:
Due giorni fa, l' 8 Gennaio 2014 era il compleanno di due degli artisti fondamentali della storia della (M)usica: David Bowie e Elvis Presley. Se potessimo riassumere la storia della musica in una sola grande enciclopedia, dovremmo quantomeno riservare una decina di capitoli per descrivere l' opera e l' influenza esercitata da questi due fenomeni, dove per fenomeno intendo sia un aggettivo qualificativo che un avvenimento concernente l' aspetto fisico ( un fenomeno Kantiano) - sociologico della musica.

sabato 11 gennaio 2014

Emma Marrone - Schiena

Per la serie non c'e' ne una senza due, e anche perche' sono reduce da una tre - giorni senza pubblicare alcun post, oggi raddoppio nuovamente e mi accingo a presentarvi l' ultimo cd di una cantante, la quale viene spesso paragonata o comunque messa, in fretta e furia, nello stesso calderone della Alessandra Amoroso di cui ho parlato ampiamente prima. La cantante in questione e' la anch' essa leccese Emma Marrone vincitrice della nona edizione del prolifico programma televisivo: Amici. La recensione di questo disco e' stata sviluppata con l' ausilio degli stessi criteri ai quali e' stata sottoposta la sua '' collega ''. L' album '' Schiena '' e' il quarto per la Marrone e ha gia' raggiunto il doppio platino dopo neanche un anno dall' uscita. Ma andiamo con ordine.

Alessandra Amoroso - Amore puro

Recentemente ho saputo dell' uscita del nuovo disco di una delle artiste, per cosi' dire, di spicco della scena musicale italiana, o meglio una delle cantanti che va per la maggiore. Non a caso ho usato il termine cantante per non prendermi querele definendo Alessandra Amoroso '' artista '' perche' mi pare che, fino a prova contraria, artista e' colui che crea arte e questo non e' proprio il campo della giovane ragazza vincitrice della edizione 2008 del Talent Show Amici. Le ragioni per le quali ho voluto ascoltare e percio' recensire questo disco sono molteplici: Innanzitutto, la mia curiosita' e il mio( ahime') masochismo estremo.

domenica 5 gennaio 2014

Il cercatore d'oro - Jeff Buckley e Damian Marley

Secondo un' usanza molto in voga, ripresa poi fedelmente nei paesi balcanici e d' influenza russa, nell' antica Grecia i figli venivano soprannominati a seconda del nome del padre. Cosi' nacquero i cosiddetti '' patronimici '' come per esempio '' Pelide '' in riferimento ad Achille( Egli era figlio di Peleo ) oppure '' Atride '' per quanto riguarda Agamennone e Menelao ( I quali erano figli di Atreo ). Ovviamente i suddetti figli dovevano almeno eguagliare la fama ottenuta dal proprio genitore per essere meritevoli di tale investitura. 
Secondo questo ragionamento, supponendo che si amino i classici( Ed e' il mio caso), dovrei chiamare Damian Marley e Jeff Buckley rispettivamente Marlide e Bucklide( Tanto per inventarci dei nomi).

Il cercatore d'oro - Alessandro Mannarino


Alessandro Mannarino e' uno degli artisti piu' interessanti della scena cantautorale italiana dei nostri anni. Il cantautore romano e' un vero pugno in faccia a chi cogita che la musica italiana non offra piu' nulla di interessante. Come cercatore d' oro, non posso che essere attratto da quelle pepite che emergono scintillanti dalla terra. Come diceva Fabrizio De' Andre: << Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori>>. Non potrei essere piu' d' accordo con Faber, perche' Mannarino e' un vero e proprio fiore che si erge dal letame che e' la scena italiana odierna. La prima volta che ho ascoltato questo ragazzo del '79 ero in viaggio da Dijon per Strasbourg.

Il cercatore d'oro - Yes

Sempre per continuare a guardare oltre quella finestra, aperta sul mondo della musica rock progressiva, vi presento gli : Yes. Michele Chiusi di Ondarock fece una brillante osservazione a proposito di questo storico complesso d' Oltre Manica, sostenendo, parafrasando, che gli Yes rappresentassero la sintesi suprema del concetto piuttosto confuso e vario che e' quello di musica progressiva e che gli Yes erano quindi il gruppo progressivo per antonomasia. Inoltre Chiusi allude nel suo intervento, ovviamente in senso metaforico, ad un' ipotetica navicella da mandare nello spazio nella quale inserire una panoplia della musica terrestre; beh io paradossalmente me ne vorrei servire per proporvi una tesi ulteriore, sebbene piu' immaginifica: Gli Yes sono progenitori di una musica aliena.


 

giovedì 2 gennaio 2014

Il Cercatore d'oro - Oasis

<< Cantami, o Diva del Pelide Guglielmo, l'ira funesta che infiniti addusse lutti ai mancuniani e non...>>. Questo direbbe il cieco Omero se fosse in vita, perche' diciamolo: Omero sarebbe stato fan degli Oasis! Io, al contrario, non posso permettermi licenze poetiche. Premetto che parlare di cio' che ci piace realmente e' molto piu' difficile, perche' ci e' molto piu' congeniale trovare i difetti che elencare i pregi, e come se non bastasse parlo degli artisti che piu' ho amato nella mia, seppur breve, vita e che amero' alla follia, per l'eternita'.
 Il 28 Agosto del 2009 gli Oasis si sciolgono definitivamente. Tra chitarre sfasciate e litigi( Non sicuramente i primi) tra i due fratelli Gallagher, Noel e Liam, la serata di Parigi rimarra' l' ultima esibizione nella storia dello storico gruppo precursore del Britpop anni '90