venerdì 7 febbraio 2014

Il cercatore d'oro - John Lennon

Parlare di John Lennon in un articolo, e' esattamente come ricapitolare la Bibbia in un Amen. Quella dei Beatles e', di fatto, una leggenda contemporanea. Gli atti dei quattro '' scarafaggi del Beat '' sono stati oggetto di analisi, contro - analisi, ri - analisi, frammentazioni, ricomposizioni, e nonostante le grandi informazioni raccolte, a distanza di solo, si fa per dire, una cinquantina d' anni, l' alone del mito che aleggia sulle teste dei quattro ragazzi di Liverpool e' realta' storica e concreta. L' ascesa dei Fab Four e' una vera e propria impresa, ma piuttosto anacronistica. Ovviamente parlando dal punto di vista dei giovani, sembra che i Beatles non abbiano epoca.
Nonostante le documentazioni, alla nostra generazione resta difficile credere, poiche' stupiti dalla loro unicita', che i Beatles siano esistiti e che siano stati il gruppo cardine dei ' 60. Di sicuro lo sono, e, fino a prova contraria, sono realmente esistiti e' coincidono con l' ispirazione comune di tutti gli artisti successivi. Potremmo dire che prima dei Beatles non ci fosse niente, ma cosi' non e' ed e' proprio John Lennon, che altrettanto parossisticamente, affermo' che prima di Elvis non c' era nulla. Non e' proprio cosi' ma non voglio affrontare oggi questioni di questo tipo e non voglIo, come avrete capito dall' introduzione soffermarmi sui'' magnifici quattro ''. John Winston Lennon nasce a Liverpool il 9 Ottobre del 1940. Vive un' infanzia particolarmente difficile a causa dell' abbandono del padre e viene sballottato sin dalla tenera eta' tra un parente e l' altro, fino a che non decide di vivere con sua Zia Mimi, alla quale John sara' legatissimo e' ne soffrira' moltissimo la perdita. Lennon e' uno '' scapestrato '', cresce sotto il mito di Elvis Presley con il quale formera' una sorta di rapporto ereditario, una specie di scala di successione che va da Elvis - Lennon - Gallagher ( Considerazione del tutto personale ). 
Liverpool e' una citta' operaia, le ferite della seconda guerra mondiale erano ancora ben visibili, ma l' aria che tirava dagli States stava portando cambiamento. Nacquero cosi' in Inghilterra una vera e propria miriade di gruppi imitativi dei grandi artisti del Rock 'n' Roll come Bo Diddley, Chuck Berry, Elvis Presley, Fast Domino, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Chubby Checker, ecc. I Beatles sono uno di questi, niente di piu'. 
Ma Lennon non e' come gli altri. Non e' un grande musicista, come d' altronde la maggior parte dei ragazzi che suonavano in quei gruppetti, ma aveva dalla sua un carisma smisurato, a volte sconfinante nella presunzione. Lennon non e' un grande musicista, ma e' un genio e come tutti i geni riesce a trovare il modo meno faticoso e piu' ingegnoso per fare le stesse cose che fanno gli altri. John Lennon pretende di essere un musicista, ma lo fa talmente bene che noi ci crediamo, e non solo, come in un prodotto del Karma, egli pretendendo, diventa. 
Lennon ai tempi dei'' The Quarrymen '' e dei primi Beatles non aveva idea di cosa fosse uno spartito, aveva imparato a suonare la chitarra, che equivaleva a strimpellare decentemente. John e' e sara' sempre da considerare il genio compositivo del quartetto. La parte musicale sara' curata, invece, maggiormente da Harrison che e' nettamente il miglior tra i quattro come musicista, e anche il piu' sottovalutato ( Quale altro termine per uno che ha scritto While My Guitar Gently Weeps ed e' stato bellamente ignorato dal egemone duo McCartney - Lennon? ). John Lennon pero' non e' solo un genio compositivo, e' l' uomo che riesce a comprendere i cambiamenti culturali con decisione, facendoli suoi e restando al passo coi tempi ed e' inoltre dotato di un' ironia devastante. Le sue interviste e gli stralci delle sue dichiarazioni sono incredibilmente divertenti. Sara' per il suo volto cosi' spigoloso o per quel suo onnipresente sorriso, molto enigmatico, non e' spiegabile. 
Si sa che Lennon e' stata l' anima dei Beatles. Io penso continuamente che essi abbiano raccolto un enorme successo per i loro primi singoli, ma sono persuaso che siano rimasti nella storia per dischi come '' Revolver '' o '' Sgt Peppers '', frutto di grande ricerca armonica. La verita' e' che i Beatles, oltre ad essere il piu' grande gruppo della storia ed, indiscutibilmente, i piu' grandi artisti della storia, sono l' unico gruppo a piacere a chiunque ( Rimasi disgustato da una conversazione tra dei miei coetanei, i quali si vantavano del loro disprezzo verso i Beatles, ma d' altronde il mondo e' fatto da stupidi, senno' sarebbe perfetto. La verita' e' che chi disprezza i Beatles non puo' permettersi di parlare di musica. Ci fosse almeno una critica sensata! Questi ragazzini, di fatto, si dilettano nella piu' svariate forme di elettronica di consumo...) . Piacciono agli intelletualoidi, alla gente comune, alla massa, agli alternativi. Ma non devo parlare dei Beatles! Lo so, la tentazione e' forte. 
L' esperienza decadale cogli scarafaggi e' destinata a finire a causa dell' ondata dei '' freaks '' e dei '' figli dei fiori ''. Inoltre Lennon viene '' rapito '' dall' artista concettuale giapponese Yoko Ono con la quale si sposera' a Gibilterra il 20 Marzo 1969. Lei che erroneamente, persino io me ne sono reso colpevole, venne giudicata, a posteriori, come la causa dello scioglimento dei Beatles e del '' degrado '' della persona di Lennon c' entra in realta' ben poco con uno sconvolgimento interiore che Lennon viveva da tempo addietro. Egli non e' mai stato, diciamo, un rispettoso delle autorita', qualunque esse fossero. Si pensi al famoso '' spinello '' di Buckingham Palace ( Storia, per altro, progenitrice di numerose leggende metropolitane e falsi miti).
 Prezioso, al riguardo, il documentario U. S. A vs John Lennon che ci descrive un bel quadro di cio' che realmente Lennon era diventato, e anche dell' estraneita' di Yoko dalla svolta pacifista ed intellettuale di John Lennon. Un amore, il loro, sincero e che, lasciando da parte gli abusi di sostanze, porto' un messaggio importante, valido per tutte le generazioni, ma che fu preso come simbolo della generazione degli '' hippies '': '' Give Peace A Chance ''. E' riduttivo, me ne rendo conto, in mia difesa posso dire che questo, piu' che altro, e' un sintetizzatissimo quadro dell' uomo che la sera dell' 8 Dicembre 1980 fu assassinato da un pazzo cui nome non voglio ricordare ( Non voglio dare un posto nella storia a un uomo cosi'. Il problema e' che, pur per qualcosa di estremamente negativo, quell' uomo e' rimasto nella storia e io sinceramente voglio evitare di alimentare la sua fama ). Ci sarebbe veramente troppo da dire. La sua figura paterna incombe pero' sui ragazzi inglesi o nei sogni di Liam Gallagher ( Giudicate voi se sia vero o no ). 
John Lennon non morira' mai, il suo spirito e' piu' che immortale. Lo stesso non si puo' dire del suo messaggio di pace e dei suoi sogni, ormai niente piu' che chimere dell' ultima vera generazione mossa da un' ideale.


MLV

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