mercoledì 1 gennaio 2014

Il cercatore d'oro - The Cure


Molto spesso sento, o meglio sentivo( Per fortuna questa moda e' passata) , giovani ragazzi col gusto del vestirsi di nero auto - celebrarsi come Dark. Alche' la mia domanda e' sempre stata: cosa vuol dire Dark? Vestirsi di nero? Mettersi un indumento in pelle? Truccarsi pesantemente? In effetti non c' e', nella musica, una definizione piu' enigmatica di quella. Personalmente per me un '' Dark '' e' un personaggio oscuro nel suo modo di essere e di stare al mondo, come Syd Barrett per esempio. Infatti ritengo sia sensato dire che il primo leader dei Pink Floyd sia stato il primo artista Dark, musicalmente parlando, nella storia. Ma dopo?
Secondo me non e' mai esistita una vera corrente musicale che si chiamasse Dark. Gli artisti Dark sono delle eccezioni, eventi rari che come supernove brillano nel cielo e non lasciano insensibili. Si potrebbe parlare di Romantici, Decadentisti e tutt' al piu' Esistenzialisti come Albert Camus. Proprio di un suo avido lettore voglio parlare. Un certo fanciullo introverso del Sussex: Robert Smith leader del trio dei '' The Cure ''. Non ho voluto parlare di Syd Barrett, in precedenza, a sproposito, dato che ritengo che questi due siano gli unici veri artisti Dark della storia o almeno sia figurativamente che melodicamente parlando. The Cure rappresentano una vera e propria svolta nella musica. 
Iniziano come punk, ma sono molto lontani dal suono di '' Sex Pistols '', '' The Clash '' e soci. Infatti, essendo influenzati dalla '' New Wave '' e dal Pop di stampo Britannico, propongono un mix di musica di grande impatto e originalita'. Eppure non e' questo che affascina in loro. Affascina il fatto che nelle loro canzoni c' e' un senso d' inquietudine che in altri artisti non si trova. Robert Smith e' a tutti gli effetti un eroe Byroniano. E poi c'e' il suo aspetto. Completamente scapigliato( Ci sta anche il doppio senso come paragone con Tarchetti e compari), pallido, sguardo perso nel nulla, vestiario da funerale. Pero' nulla di tutto questo e' forzato o studiato a tavolino da qualche discografico. Robert Smith e' un' icona inconsapevole. Tanto che e' risaputo che il personaggio Burtoniano '' Edward Scissorhands '' e' liberamente ispirato a lui, per non parlare poi del personaggio interpretato da Sean Penn in '' This Must Be The Place '', che sembra la sua fotocopia. Non sono la persona giusta, comunque, per parlare di loro, primo perche' penso di non saperne abbastanza e secondo perche', sapendo della sua antipatia( Recentemente allentata) nei confronti del mio Patrick Morrisey( Storico leader dei '' The Smiths '', e' divertente, tra l'altro, vedere uno Smith che va contro un altro Smith), sono condizionato. Ma d' altronde io non voglio parlare della persona( Che apprezzo per la sua estrema riservatezza, pur nell' era dei Social Network, nella quale gli artisti vengono considerati solo per cio' che '' twittano ''), ma voglio parlare e farvi conoscere( Per chi non la conoscesse gia') la loro musica eccezionale. Io penso che '' The cure '' siano uno dei pochi gruppi di cui ci si innamora al primo ascolto. Ti catturano. Anche i tour che continuano a fare in giro per il mondo, non sembrano forzati o non appaiono come fallaci '' reunion '' come quelle dei vari Kiss, Motley Crue, ecc. Sembra quasi che '' The Cure '' siano sempre all' avanguardia. Sara' perche' secondo qualche critico letterario siamo ancora nel pieno del Post - Decadentismo, sara' per altro, ma io non conosco tanti altri gruppi con questa qualita'. Per il resto, preferisco far parlare la loro musica e vi auguro un Buon Anno nuovo, dal vostro Cercatore d' oro. 

P.S. : Dedico questo articolo ad una persona speciale.

MLV
#Dark #SydBarrett #PinkFloyd #Romanticismo #Decadentismo#Esistenzialismo #AlbertCamus #Sussex #RobertSmith 
 #SeanPenn