lunedì 27 gennaio 2014

Dibattiti in Tv - L'Arena - i talent e il lavoro di squadra

Era risaputo che i dibattiti partoriti da “l’Arena” di Giletti sono efficaci quanto una chiacchierata tra signore dal parrucchiere, eppure stavolta la presenza del polemico ma sincero Valerio Scanu, all’alba dell’ennesima crociata contro lo sfruttamento dei ragazzi usciti dai talent e poi lasciati spegnersi come un candela esaurita, mi lasciava ben sperare. Avrei dovuto capire che sarebbe stato l’ennesimo buco nell’acqua quando ho visto chi prendeva parte alla discussione:

Mara Maionchi come rappresentante delle case discografiche, sinceramente una contraddizione in termini, visto che ha da tempo smesso il ruolo di produttrice per diventare una dei giudici più quotati di entrambi i programmi di talent italiani;
Paolo Giordano, sulla carta giornalista e critico musicale, eppure da anni giudice leale e fidato della signora De Filippi,  
Mario Luzzatto Fegiz, fiero della sua maglietta “io odio i Talent” che da anni stronca chiunque salvo poi ricredersi e fare ammenda.
Oltre a portare un po’ di luce all’imminente Festival della Canzone Italiana, del quale stranamente quest’anno sembra non accorgersi nessuno, Scanu non mi sembra abbia detto poi tanto, schiacciato com’era da tali personaggi e forse reso mansueto dalla promessa di vedere per un minuto il suo nuovo pezzo sulla rete nazionale.
Chi è riuscito, nonostante il poco spazio lasciatogli, a proferire poche ma giustissime parole sembra essere Klaus Davi, noncurante della coda di paglia ormai in fiamme di Giordano e la volontà, azzerata solo per il fatto di essere sulla benemerita RAI 1, della Maionchi di sfilare il solito elenco forbito di parolacce, ha parlato di artisti sostenuti da lobby ed altri evidentemente lasciati alle proprie reali forze.
 I nomi tirati in ballo sono evidentemente gli ultimi quattro vincitori della gara canora nazionale, di provenienza “talentata”: Marco Carta, il primo; Scanu, Emma e poi ultimo Mengoni, sulle cui differenze di considerazione e trattamento potremmo parlare per ore, ma non è questo il nocciolo della questione. L’interrogativo è sempre lo stesso. Perché per alcuni le porte sono spalancate e per altri i muri da scavalcare si fanno sempre più irti e disseminati di ostacoli? Senza nulla togliere al carisma artistico di ognuno, è cosa ormai risaputa che la bilancia sballa e i due pesi e due misure, non sono solo l’ennesimo proverbio da sciorinare in una discussione votata al nulla, ma lampante specchio di una situazione musicale allo stallo.
Forse Giletti avrebbe dovuto dar più spazio al povero Klaus che, anche ad un orecchio distratto non sarà sfuggito, ha gettato una bomba volutamente lasciata inespolosa dal padrone di casa , affermando con sicurezza al povero Giordano diventato più colorito del suo pallido maglione << so che tu non puoi dirlo, io si…>>, peccato non gli sia stato permesso continuare quel discorso appena iniziato e che avrebbe forse gettato un po’ di luce sui meccanismi di un mercato, quello discografico, che da anni vediamo impantanato e corrotto. <<Le case discografiche sono alla canna del gas, il successo è un lavoro di squadra>> replicano in coro Maionchi, Giordano e Fegiz peccato che omettono di dire da chi sono composte queste “squadre” e soprattutto la breve lista degli artisti cui si accompagnano, magari citare il nome di un paio di agenzie di stampa o di produzione avrebbe reso tutto più chiaro.
Ai posteri l’ardua sentenza, o meglio, a chi ancora riesce a fruire della musica in modo autonomo senza lasciarsi condizionare da un’offerta monotematica e sempre uguale. A quelle piccole radio che ancora riescono a passare quello che l’ascoltatore chiede e preferisce; a chi non ha dimenticato che Noemi e la Ferreri sempre da un talent provengono eppure per loro non c’è da storcere il naso; a chi seguirà anche quest’anno il carrozzone di Sanremo ben consapevole che pure questa volta si tratterà di marketing, di ascolti tv, di amicizie e cognomi pesanti, di qualche piacevole sorpresa che pure passerà inosservata al mercato discografico…e non di musica libera, come da tempo, vogliono lasciarci credere.




Daniela M.B.

12 commenti:

  1. Ho fatto bene a perdermelo, grazie per il resoconto

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  2. Le Lobby .... a me sembra una sola, ben ramificata attraverso le Case di Produzione, Discografiche, TV, Radio,
    tutte parlano una sola lingua ......

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  3. Hai detto bene !condivido tutto parola per parola ! grazie

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  4. A Scanu dicono che deve studiare ma almeno lui ha completato un liceo e scusi se è poco ...gli altri che titolo di studio hanno la Ferreri, l'Amoroso vorrei sapere... Mengoni credo abbia la terza media se non sbaglio eppure nessuno ne parla...Ma perchè solo con Valerio devono essere così velenosi ? Ha lavorato al pianobar dagli 11 ai 18 anni, al talent era il più giovane appena 18enne ma le prove proibitive la squadra le dava tutte a lui da affrontare, è arrivato in finale ed era il preferito del pubblico alle carte, a 19 ha vinto Sanremo, poi la Emi Music per 5 anni lo ha succhiato per bene senza proteggerne l'immagine nè promozionarlo, condizionando però le sue scelte artistiche. A 22 anni ha iniziato ad essere imprenditore di te stesso. Senza passare in radio nè in tv ti riempie una Sinopoli ben 4 volte su 4 ... è anche cantautore... ha 23 anni...ma un po' di giustizia nel dire le cose come stanno... Grazie per l'articolo!

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Condivido ogni singola parola di questo articolo.
    Ottima analisi della puntata e di ciò che riguarda il mondo discografico, speriamo che più persone possano aprire gli occhi... anzi le orecchie! ;-)

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  7. Complimenti!! Bellissimo articolo,sopratutto molto veritiero!!!

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  8. Un articolo che parla sinceramente di quello che oggi è il mondo musicale e che Valerio sta cercando di dire e dimostrare soprattutto mandando a quel paese la sua casa discografica diventando produttore di se stesso a soli 22 anni!

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  9. Bellissimo articolo ,quanto e' raro trovare uno con le palle che dice veramente le cose come stanno.grazie grazie

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  10. Finalmente qualcuno che parla chiaro, senza peli sulla lingua! La verità purtroppo fa male e chi la dice ne paga le conseguenze! Grazie per l'articolo.

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  11. Grazie per il bellissimo resonto..solo verità hai scritto..le lobby..peccato che Giletti non si sia soffermato su questa bomba!

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