domenica 12 gennaio 2014

il cercatore d'oro - David Bowie e Elvis Presley - Parte 2

 La sua intelligenza, che sbeffeggia apertamente l' intero genere umano, lo ha portato a prendere per il naso, per diversi anni, i giornalisti di tutto il mondo simulando una sua presunta omosessualita'. Come posso non amare un artista che con tale facilita' manipola quella manica di scribacchini? Nasce come uno dei molteplici menestrelli inglesi nati all' ombra della grande quercia dei '' Fab Four '', ma sin da subito mostra una propensione all' estraniamento. Non c'era mai stato un personaggio come il Duca nel panorama musicale. 
Viene spesso ricordato per la sua propensione al metamorfismo e in effetti non si puo' catalogare un personaggio del genere, dato che e' sempre riuscito a rinnovarsi evitando la stasi artistica. Proprio questo e' cio' che mi porta ad affermare che David Bowie e' un artista inimitabile, imparodiabile, perche' non c'e' un atteggiamento, un modo di fare musica, un abbigliamento '' alla David Bowie ''. L' unico modo per ispirarsi a lui, e' essere completamente diverso e anni luce davanti alle novita' e alle mode. Bowie e' moda. Non passa mai di moda perche' e' lui che la crea ed e' lui stesso a disfarsene e a guardare avanti quando essa diventa conformismo. Il maestro della pura lungimiranza. Tale e' stato l' approccio che ha avuto con la musica il camaleontico bicrome. I suoi album differiscono l' uno dall' altro. Soprattutto sono dei microcosmi a parte che nulla hanno a che fare col momento storico - musicale nel quale sono stati concepiti.
 Per esempio, esordisce con un album omonimo e uno '' Space Oddity '' che cavalcano sonorita' psichedeliche le quali non erano ancora diffuse, oppure nel ' 72 con '' The Rise And The Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars '' anticipa di '' secoli '' il glam rock che avrebbe dominato gli anni ' 80. Lo stesso discorso vale per '' Heroes '' del ' 77 che e' '' New Wave '' prima dei vari ABC, Style Council, The Human League, ecc. Riusciva a vendere, mettere d' accordo la critica, il popolo, pur senza snaturarsi, cosa facile per un trasformista( Cosa che pero' e' affatto facile diventare).
 L' 8 Gennaio ha compiuto 67 anni questo signore, il quale sembra ormai solamente un elegante e affascinante dandy. Eppure QUEST' UOMO, al tempo, faceva impazzire le folle. Non vuole ritornare sulle scene, sarebbe troppo mainstream d' altronde. L' uomo che non sa che farsene del concetto di mainstream e hipster si gode i continui fallimentari ritorni e reunion di band e cantanti del suo tempo. Essendo un duca, un vero e proprio nobile della musica, continuera' a guardare tutti dall' alto. Tutto cio' che viene paragonato all' opera di Bowie suona antico. Niente e' moderno come lui. E analizzando cio' che offre la musica moderna, niente mai lo sara'.

MLV
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